La storia dei gioelli

Sin dalla preistoria, l’uomo ha ricercato tecniche e modalità per adornare il proprio corpo realizzando, con materiali preziosi come l’oro, l’argento e altri, gioielli e monili di vario genere. Oggetti che anticamente erano visti come una sorta di amuleto per ingraziarsi gli dei salvo poi diventare delle specifiche soluzioni per personalizzare il proprio stile ed essere più attraenti. Vediamo qual è la storia dei gioielli partendo dall'etimologia della parola e dalle usanze di antichi popoli che hanno caratterizzato città e importanti epoche come i greci e romani fino ad arrivare alla società moderna.

Etimologia della parola "gioiello" e origini

Sebbene la storia dei gioielli sia molto antica, in realtà questo termine ha una derivazione e un'etimologia più recente. In particolare la parola deriva dal francese antico Joel che a sua volta è una derivazione del termine latino ioacalis. Il riferimento è al termine iocus che significa scherzo e gioco. Il motivo per il quale le antiche popolazioni presero in considerazione l'utilizzo di gioielli e quindi oggetti come collane e anelli, è diverso da quello che si può immaginare. Infatti inizialmente devi sapere che il gioiello non era un oggetto per ornare il corpo ma un monile di particolare valenza simbolica. L'uomo ha sempre cercato di spiegare la sua presenza al mondo e alcuni fenomeni naturali parlando di dei, professando una specifica religione. Di pari passo c'è stata l'esigenza di voler mostrare l'appartenenza a una specifica religione con l'utilizzo per l'appunto di amuleti e oggetti di vario genere che sono i precursori dei gioielli. Avevano un significato ben preciso e inoltre erano utili per ingraziarsi gli elementi naturali e le divinità. Spesso venivano realizzati con materiali specifici e con pietre preziose adoperando delle tecniche rudimentali ma estremamente efficaci. Grazie all'evoluzione della specie e alla maggiore capacità manuale, si è arrivati alla realizzazione dei veri e propri gioielli che poi vennero presi soprattutto in considerazione per esaltare la bellezza del corpo.

I gioielli dell'antica Grecia

La storia ci racconta che i gioielli sono stati utilizzati da qualsiasi popolo a partire dai Sumeri. Parliamo di una civiltà che popolava la zona della Mesopotamia intorno all'anno 3500 avanti Cristo. Grazie alle scoperte archeologiche degli ultimi secoli è stato possibile far riemergere delle antiche tombe sumere nelle quali sono state ritrovate anche degli esempi importanti di gioielli come collane, diademi, bracciali, orecchini e anelli. Uno sviluppo importante dell'uso dei gioielli si è avuto durante l'epoca dell'antica Grecia. Questa civiltà si è fatta apprezzare per la propria ricchezza in tutte le forme dell'arte ma anche nella letteratura nel teatro e nella cultura. Tra gli aspetti meno ricordati dei Greci c'è la loro capacità di saper realizzare dei gioielli straordinari. Inizialmente i greci avevano un atteggiamento più sobrio per quanto riguarda l'estetica per cui si utilizzavano i materiali preziosi e le pietre per realizzare gioielli di vario genere ma in maniera moderata. La passione per i gioielli si è sviluppata soprattutto durante il periodo delle polis, le città stato. I cittadini avevano dei gioielli importanti ma c'era massima attenzione soprattutto nel rispetto delle divinità. Infatti tutti i luoghi sacri erano impreziositi con tante realizzazioni che prevedevano l'uso dell'oro e di pietre preziose. Le pietre invece non venivano usate nei gioielli a uso privato soprattutto durante l'età classica e avevano uno stile semplice e lineare. C’erano maestri artigiani che lavoravano al meglio loro per ottenere collane, anelli, bracciali e orecchini. Da sottolineare che con l'età ellenistica, che praticamente inizia con la morte di Alessandro Magno nel 323 avanti Cristo, c'è una differente concezione del gioiello che veniva spesso visto come uno strumento politico.

I gioielli degli antichi romani

L'Italia prima del predominio dell'antica Roma, era un territorio in cui vivevano diverse popolazioni che già avevano iniziato a lavorare i metalli preziosi e le pietre con tecniche particolari. Tra questi c'erano gli etruschi che avevano particolare capacità nel realizzare dei gioielli a uso privato e per adornare i luoghi sacri. Con l'avvento dell'epoca romana e la graduale scomparsa dell'etruria, c'è stato uno sviluppo importante dell'oreficeria. Già a partire dal primo secolo avanti Cristo c'è stato un netto cambiamento nella mentalità del popolo romano che prima era maggiormente sobrio per poi lasciarsi andare allo sfarzo e all'ostentazione. Le famiglie più agiate permettevano ai propri membri di poter utilizzare magnifici gioielli realizzati per mezzo di tecniche raffinate e permettevano geometrie e linee sempre più pulite, arricchite con l'utilizzo di gemme come smeraldi, diamanti e perle. Rispetto ai canoni tipici della tradizione etrusca e di quella greca, lo stile romano era abbastanza differente con tanti gioielli che erano sempre più diffusi come gli amuleti magici sotto forma di pendenti per riuscire a creare una sorta di alone di protezione rispetto a spiriti malvagi. Questa arte la si può apprezzare anche in alcuni gioielli che venivano indossati dagli uomini più potenti dal punto di vista politico come nel caso dell'imperatore che si cingeva il capo con la celebre corona in oro, utile anche per nascondere la propria calvizia come nel caso di Giulio Cesare.

Gioielli rinascimentali

Il Rinascimento è l'apice dello splendore culturale e artistico con straordinari personaggi che, soprattutto in Italia, hanno realizzato opere rimaste nella storia. Sarà proprio lo Stivale a rappresentare il luogo perfetto in cui ebbe inizio la storia del gioiello rinascimentale. Purtroppo pochissimi gioielli rinascimentali sono riusciti a conservarsi perfettamente per poterli apprezzare, ma è possibile avere un'idea ben precisa dando uno sguardo a varie opere e ritratti di grandi artisti come Raffaello Sanzio oppure Sandro Botticelli che spesso e volentieri inserivano delle collane davvero esclusive e degli oggetti preziosi che adornavano i capelli e il volto delle belle donne. In questo periodo i gioielli venivano utilizzati principalmente dalle donne ma c'erano anche gli uomini più importanti e ricchi che spesso e volentieri proponevano degli articoli esclusivi come il pendente. Naturalmente a Firenze che è un po' la Culla del Rinascimento, ancora oggi è possibile apprezzare quest'arte orafa tramandata di generazione in generazione con i classici laboratori presenti sul Ponte Vecchio e in altre parti della città. Parallelamente ci sono state anche altre culture che si sono occupate della realizzazione di oggetti per adornare il corpo e impreziosire spazi come nel caso dei gioielli arabi, caratterizzati da linee differenti anche in ragione di una cultura quasi all'opposto.

Epoca moderna

Siamo quindi giunti nel nostro viaggio alla scoperta della storia del gioiello all'epoca moderna. C'è una diversa concezione dell'utilizzo di questi oggetti che sono esclusivamente a uso privato e perdono un po' il loro significato se non nel caso di corona reale e di oggetti antichi che hanno un utilizzo rappresentativo rispetto a una casata o una nobile famiglia. Ci sono delle differenze importanti per quanto riguarda le tecniche che vengono utilizzate perché c'è l'incastonatura delle pietre preziose. Gli orafi lavorano ancora artigianalmente i metalli preziosi per consentire di avere dei prodotti esclusivi e unici. C'è una maggiore capacità di personalizzare l'oggetto rispetto alle esigenze del cliente adoperando leghe metalliche che vengono ottenute con percentuali di oro. Con l'epoca moderna si completa un ciclo iniziato migliaia di anni prima in cui l’uomo aveva delle evidenti difficoltà nella lavorazione dei metalli.