Cosa sono i carati?

I carati sono una di quelle unità di misura di cui si sente continuamente parlare, in gioielleria o più frequentemente in TV o su internet, ma di cui non tutti conoscono il vero significato. In questo articolo scoprirai la doppia natura del carato come unità di massa ed unità di purezza dell'oro, capendo finalmente a cosa si fa rifeimento quando si elogia per esempio l'oro a 24 carati.

Origine del nome

L'origine del nome "carati" è piuttosto interessante, infatti questa deriva dall'arabo, da una parola che significa letteralmente "la veniquattresima parte". Interessante notare come in realtà a sua volta tale vocabolo derivi dal greco in cui sta ad indicare la siliqua del carrubbo, ovvero il frutto secco di questa pianta, conosciuta fin dall'antichità per il suo peso incredibilmente costante, pari a circa 0,2 grammi. Ecco che quindi nel 1832, in Sudafrica, il carato fu definito con precisione arrotondando il suo valore esattamente a 0,2 grammi, divenendo l'unità di misura di massa che ancora oggi conosciamo.

Carati di una gemma

Come spiegato in precedenza, il carato non è altro che una unità di misura che si sistituisce alla grammatura per comodità quando si parla di pietre preziose. Ecco che quindi nella valutazione di un diamante il suo peso viene espresso in carati; per comprendere meglio questo concetto, immaginiamo due diamanti: uno da dieci carati e due da cinque carati ciascuno. È evidente che il diamante da dieci carati sarà molto più prezioso dei due da cinque carati messi insieme.
In questo contesto quindi si parla di carati come misura di massa pura e semplice, utilizzata per esprimere il peso del cristallo. Inoltre, per pietre particolarmente piccole è stato introdotto il "punto", ovvero una unità che equivale a 0,1 grammi, ovvero mezzo carato, con cui si idicano quindi i preziosi più leggeri.

Come vengono valutati i diamanti

La valutazione dei diamanti è un processo complesso che tiene conto di diversi fattori chiave: Caratura, Colore, Purezza e Taglio. Questi elementi determinano il valore di un diamante sul mercato.

 

  • Caratura: a questo punto hai capito che questa dicitura si riferisce semplicemente al peso del prodotto espresso in carati o punti

  • Colore: è un altro aspetto cruciale nella valutazione dei diamanti. Quelli più pregiati sono quelli più bianchi e privi di impurezze che generano colori alternativi. Una scala di valutazione del colore inizia dal grado N, dove i diamanti possono assumere una leggera colorazione giallo paglierino, e procede fino al grado Z, dove il colore giallo è evidente e marcato. I diamanti senza alcuna traccia di colore sono i più desiderati e valutati

  • Purezza: riguarda la presenza o l'assenza di inclusioni o imperfezioni sia interne che esterne. Diamanti puri, noti come "senza inclusioni" o "senza imperfezioni", sono quelli senza caratteristiche visibili al microscopio. Questi sono molto pregiati poiché la loro purezza contribuisce alla loro brillantezza e bellezza.

  • Taglio: altro aspetto spesso sottovalutato ma estremamente significativo, si riferisce alla qualità dell'artigianato e alla precisione con cui il diamante è stato tagliato. Un taglio ben eseguito può massimizzare la riflessione della luce all'interno del diamante, creando una brillantezza e uno scintillio straordinari. Un taglio scadente può rendere un diamante meno attraente, nonostante le altre caratteristiche

I carati nell'oro

Tutto il discorso fatto finora cambia nel momento in cui si parla di oro e carati, infatti in questo caso il carato assume il significato di misura di purezza, e non di massa come precedentemente spiegato. In questo contesto quindi si torna al concetto di "carato" come parola derivata dall'arabo come un ventiquattresimo. Infatti, per indicare la purezza dell'oro viene assegnato un numero da uno a ventiquattro che simboleggia la percentuale di oro presente nella lega. Per fare un esempio, oro 24 carati è oro al 100% puro, mentre un 18 carati (o 18K) è un metallo derivato dalla fusione di 75% di oro e 25% di un altro metallo. Quest'ultimo quindi sarà meno prezioso ed avrà ovviamente un prezzo sul mercato inferiore.

Come viene valutato l'oro?

In genere, il prezzo dell'oro viene espresso in euro al grammo o in dollari all'oncia, ed è influenzato da una serie di fattori economici globali. Ecco una panoramica di come gli orifici valutano l'oro:

 

  • Misura del peso: la valutazione dell'oro inizia con la misurazione precisa del suo peso, generalmente espresso in grammi o oncie

  • Purezza: elemento critico nella valutazione, infatti l'oro è spesso miscelato con altri metalli per creare leghe e renderlo più resistente. Viene espressa in carati come visto

  • Prezzo di mercato: gli orifici tengono d'occhio il prezzo di mercato dell'oro, che può variare quotidianamente in risposta a eventi economici globali, fluttuazioni valutarie e altre influenze

  • Stato e integrità: significa esaminare l'usura, i graffi, le incisioni e altre caratteristiche che possono influenzare il valore dell'oggetto. L'oro in condizioni eccellenti avrà un valore superiore rispetto a quello danneggiato

Le tipologie di oro

Le varietà di oro offrono una gamma affascinante di colori e composizioni.
L'oro giallo, la varietà più comune, è composto da una combinazione di oro, argento e rame.
L'oro bianco, una lega moderna, è principalmente costituito da oro e altri metalli come argento, nichel e palladio.
L'oro rosa è noto per la sua sfumatura delicata, grazie a una maggiore quantità di rame nella lega.
L'oro rosso, simile all'oro rosa, ha una percentuale ancora più elevata di rame.
L'oro verde, meno conosciuto, ottiene il suo colore attraverso l'aggiunta di cadmio.
Infine, l'oro blu si presenta in diverse leghe, alcune con una percentuale relativamente bassa di oro, mentre altre combinano oro e ferro per ottenere la tonalità blu desiderata mediante trattamento termico. La scelta tra queste varietà offre infinite possibilità di espressione artistica nell'ambito della gioielleria.

Post correlati

Curiosità
Cos'è l'ambra